venerdì 27 gennaio 2012

Le sette regole dell'arte di ascoltare

Da qualche giorno ho finito di leggere il famoso testo di Marianella Sclavi, "Arte di ascoltare e mondi possibili" (presto mi "lancerò" anche in una  recensione) e così, nel frattempo, vorrei proporre nel mio blog il più famoso contributo della Sclavi che, sono sicuro, farà parte del "kit di sopravvivenza" del (bravo) mediatore.

1.Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.

2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.

3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.

4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali, se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.

5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perchè incongruenti con le proprie certezze.

6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi su un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.

7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da sè.

1 commento:

  1. Questa regola è particolarmente ricca di suggestioni: un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili.

    RispondiElimina