Dal bel volume di Howard Raiffa "The art and science of negotiation" ho tratto questo bel "profilo" che contiene alcuni interessanti caratteristiche del mediatore:
- la pazienza di Giobbe;
- la sincerità e l'ostinazione di un inglese;
- lo spirito di un irlandese;
- la resistenza fisica di un maratoneta;
- l'abilità di gioco di un regista su un campo di football;
- l'astuzia di Machiavelli;
- la capacità di analisi psicologica di un buon psichiatra;
- la capacità di mantenere il segreto;
- il dorso di un rinoceronte.
- la saggezza di Salomone.
Inoltre, deve avere:
- conoscenze fondamentali e fiducia dei processi di negoziato;
- profonda credenza nei valori umani e nel loro potenziale, temperata dalla capacità di valutare le debolezze personali;
- capacità di analizzare il possibile, in rapporto al desiderabile;
- sufficiente personalità, temperata dalla disponibilità a non apparire.
In aula può diventare, per i corsisti, un utile strumento di approfondimento "pragmatico" sulle caratteristiche ideali del mediatore... Sottolineo che di "italiano" c'è solo l'astuzia.
"Stereotipi" anglosassoni o "criterio oggettivo"? :)
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