domenica 18 marzo 2012

Un'alternativa all'aneddoto dell'arancia?


Stamattina, verso le 7,30, ero in salone con i miei due figli, quello più grande (7 anni) e il piccolino (2 anni). Il "grande", colto da improvvisa "voglia di studiare" (insolita considerato il giorno - domenica, l'ora e il "personaggio"), mi dice che vuole fare i compiti (?) "perché così ha tutta la giornata per fare altro". Allora si mette sul tavolo con i libri e i quaderni davanti. Quello piccolo, appena vede "strani movimenti" si siede pure lui sulla sedia e comincia a dire "'piti, 'piti, 'uccio, 'uccio" (che nel suo linguaggio immagino significhi "compiti" e "astuccio"). Il grande allora dice: "Papa', a me serve l'astuccio! Senno' come faccio a fare i compiti?". Intervengo io e, cercando di affrontare la questione, dico al piccolino  "Ciccio, dai l'astuccio?". Con i gesti della sua testolina lascia ampiamente intendere "NO!". “Nemmeno se ti fai viola”, aggiunge sicuramente col pensiero. Al grande allora dico "Ti posso dare la mia penna e la mia matita?". "No, perche' mi servono ANCHE i colori!" è la sua risposta. 

Immaginate la scena... Uno da parte e uno dall'altra parte del tavolo ed entrambi che anelano a quell'unico astuccio disponibile. Già li vedo con uno che dice “Allora non faccio i compiti?!” e l’altro che inizia a piangere, senza il suo amato astuccio. Allora, ecco l'idea. Chiedo al piccolino di darmi l'astuccio e lui subito me lo passa (a suo fratello non lo avrebbe mai dato!); io lo svuoto e sistemo colori, penne e matite al centro del tavolo, così tutti e due avrebbero potuto prendere quelli che servivano. Il grande, tranquillo, comincia a fare i compiti, il piccolo prende un paio di colori (il giallo e il rosso - guarda caso...) e colora in libertà, poi dopo due minuti comincia a giocare con l'astuccio vuoto e così prosegue per un po' di tempo.

E il papà, magari vi chiederete voi? Sistemata la questione e trionfante (una volta tanto) per non aver alzato la voce, egli può finalmente tornare in cucina a godersi la meritata colazione (la sua indennità di mediatore)! Pensiero della domenica: Riconosco che sarò stato un po' valutativo (ho proposto una soluzione), ma a volte, anche i figli possono aiutare i padri a capire le dinamiche della mediazione ;)

2 commenti:

  1. Caro Stefano, il tuo racconto sull'alternativa all'aneddoto dell'arancia è particolarmente gustoso; in più, ma qui tu hai giocato "sporco" facendo leva sui sentimenti, fa tenerezza la scena dei due frugoletti, ciascuno indaffarato nel suo lavoro1 buona estate! fernando Dell'Agli

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Fernando, grazie mille :)
      Diciamo che i miei due pargoli, come del resto tutti i figli, sono una grande e piacevole "sfida" - quotidiana - circa l'applicazione delle tecniche di negoziazione. Alle volte, come in questo caso, mi regalano anche grandi "insegnamenti"...
      Buon proseguimento di estate!
      Stefano

      Elimina