lunedì 2 aprile 2012

Modelli di formazione, competenze e "passione" per la mediazione



Prendo spunto da questo bel video del TED su un intervento di Ken Robinson (Annamaria, grazie per lo spunto!) per presentare una splendida "metafora" sulla formazione e sulla mediazione, passando attraverso il "senso comune" e la necessità di non dare per scontato nulla.

In un passaggio del suo intervento Robinson dice: "Un bambino di tre anni non è la metà di uno di sei... E' un bambino di tre anni!". Bene, allo stesso modo anche la mediazione non è paragonabile a nulla di altro... essa infatti è in sé stessa e non semplicemente esiste come riferimento a qualcosa di diverso. 

Forse anche il Legislatore quando ha presentato il d.lgs. 28/2010, avrebbe dovuto puntare a tali aspetti, mettendone in evidenza i benefici (salvaguardia del rapporto interpersonale tra le parti, gestione "personalizzata" e "responsabilizzata" del conflitto, maggiore rapidità e minori costi nella soluzione della controversia, minore stress, ecc.) piuttosto che focalizzare l'attenzione sulla sola capacità di deflazionare il contenzioso. In fin dei conti questo è in linea con la risoluzione 2011/2026 (INI) del Parlamento europeo dello scorso mese di settembre. 

Da più parti si legge che manchi la cultura della mediazione; in essa rilevo che manchi, purtroppo, anche una informazione adeguata che possa permettere alla mediazione di apparire al "grande pubblico" per ciò che essa è e non solo come "panacea" di mali, che peraltro non le appartengono. 

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