lunedì 6 gennaio 2014

Da Godot pride - Qualche considerazione "natalizia" sulla famiglia

Dalla puntata di Godot pride di lunedì 23 dicembre - link al podcast, a partire da 2h05"00), prendendo spunto da una scena del film The family man (2000) - del regista Brett Retner ed interpretato da  Nicholas Cage e Tea Leoni, ho fatto alcune considerazioni sul Natale, ma soprattutto sulla vita “di famiglia” e “in famiglia”.

Spero siano un buon viatico per l’inizio del nuovo anno, da sempre momento di definizione di obiettivi e “buoni propositi”… Riporto di seguito il testo del mio contributo…

ps La trasmissione Godot pride riprenderà lunedì prossimo, 13 gennaio 2014, come al solito dalle 21 alle 22,30… Stay hungry, stay foolish, stay GODOT PRIDE! ;)
Stefano



“Vedi, tu sei migliore di me… e lo starti accanto mi ha reso migliore… Non lo so, forse è stato solo un sogno. Magari sono andato a letto in una triste notte di dicembre e ho immaginato tutto, ma ti giuro che niente è mai stato più reale. E se ora sali su quell'aereo sparirà per sempre. So che possiamo continuare con le nostre vite, ce la caveremo benissimo. Ma io ho visto quello che potremmo essere insieme, e scelgo noi! Ti prego Kate… una tazza di caffè, puoi sempre andarti a Parigi… solo ti prego, non stasera…”.

E nella scena si vedono i due protagonisti che, nel bar dell’aeroporto parlano, chissà magari cercando di ripartire da dove avevano lasciato, tredici anni dopo…

Ora sarà che siamo ormai vicini al giorno di Natale, sarà che io sono sposato esattamente da tredici anni, sarà che con mia moglie abbiamo proprio due figli, sarà il mio animo irrimediabilmente romantico, saranno tante cose, ma credo che questa scena e questo film in qualche modo mi rappresentino… questo film l’ho visto nel 2000, prima di sposarmi e tredici anni dopo ritrovo quello stesso clima, quella serenità che poi era quella del protagonista, che aveva finalmente “trovato” sé stesso, nella sua nuova dimensione familiare…

Vi dico la verità, anche io mi sento molto un “Family man” e mi piace molto vivere la mia famiglia, mia moglie Alessandra ed i miei due figli, Matteo e Riccardo… due piacevoli pesti, senza le quali la nostra vita, come coppia, e la mia vita, come padre, non sarebbe la stessa, sarebbe decisamente peggio, mancherebbe di qualcosa…

Una volta una persona che conoscevo mi disse che le persone adulte si dividono solo in due categorie: chi ha figli e chi non ce l’ha… e chi non ha figli non può capire che significa averne… Io non so se sia davvero così… so solo che la famiglia mi ha aiutato a diventare un’altra persona, meno individualista (e credetemi lo ero, e sotto certi aspetti, lo sono ancora, a livelli industriali) e più paziente e flessibile… e poi se è vero che i figli tolgono tanto, è altrettanto vero che danno tantissimo, molto di più di quello che tolgono… e come disse  Giuseppe Battiston, uno dei protagonisti del film italiano ABC - Amore, bugie e calcetto di qualche anno fa… “Oh, io ho conosciuto tanti che si sono pentiti di essersi sposati, ma non ho conosciuto mai nessuno che si è pentito di aver avuto un figlio…”.

Discorsi retorici, da Notte di Natale, probabilmente… ma d’altra parte credo che questi siano anche un po’ i giorni per ricordarsi di quello che siamo, ma soprattutto di quello che siamo diventati… sperando che questa riflessione non sia fatta solo a Natale, ma sia una nostra compagna di viaggio per tutto il resto dell’anno… 

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