mercoledì 22 gennaio 2014

Per il Ministro la mediazione va ulteriormente valorizzata

Ancora apprezzamenti da parte del Ministro della Giustizia nei confronti della Mediazione. Nelle “Comunicazioni del guardasigilli sull’amministrazione della Giustizia” (link), si legge infatti che ”Per diminuire il numero dei procedimenti giudiziari in entrata, dopo la sentenza della Consulta di fine 2012, è stata ripristinata in via sperimentale per un quadriennio la mediazione obbligatoria per numerose tipologie di cause: l’opera del mediatore, cioè di un professionista qualificato, è funzionale al raggiungimento di un accordo tra le parti impedendo che la lite arrivi in tribunale ovvero, per i procedimenti già pendenti, facilitandone la conclusione senza la decisione del giudice.

Ritengo, infatti, che la mediazione obbligatoria rappresenti uno strumento di grande efficacia per restituire alla decisione autoritativa il suo predicato di extrema ratio e favorire un mutamento culturale nella direzione della riduzione della tendenza alla litigiosità, perdurante del nostro Paese.
Sono sinceramente convinta che, dopo un iniziale ed inevitabile periodo di “assestamento”, l’istituto sortirà effetti positivi sul carico processuale.
A tal fine è stato costituito un sistema di controllo della operatività degli organismi di mediazione da effettuarsi mediante  la programmazione di ispezioni periodiche“.

Il Ministro ha anche aggiunto, cosa assai importante, che “Si intende inoltre incidere sia sulla domanda di giustizia, anche mediante la valorizzazione dell’istituto della media-conciliazione, valutata pubblicamente in termini estremamente positivi anche a livello europeo,  sia sull’offerta di giustizia, aggredendo l’arretrato e razionalizzando il sistema processuale”.

Speriamo che a queste parole segua un intervento normativo forte, magari teso ad eliminare gli effetti devastanti previsti dal c.d.”primo incontro”.  Attenzione, però: questo non vuol dire che questo incontro vada eliminato, dato che anche l’UE ha molto apprezzato la scelta del nostro legislatore la c.d. “opt out” e visto che questa scelta mette anche al riparo da tante critiche di chi è ciecamente contrario. Personalmente, vorrei che fossero studiati dei meccanismi di incentivo per chi decide di proseguire la mediazione, e nello stesso tempo venga attuata qualche misura per impedire che il primo incontro si limiti ad una formalità in cui tanta volte parte chiamata dichiari solamente di non voler proseguire, senza alcuna motivazione.


(Notizia ripresa dal blog di Luca Tantalo).

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