lunedì 28 luglio 2014

I sei ciechi e l'elefante

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Dal sito ilsaggiolibro.it riporto una famosa parabola indu, dal titolo: I sei ciechi e l’elefante.

C’erano una volta sei saggi che vivevano insieme in una piccola città.
I sei saggi erano ciechi.
Un giorno fu condotto in città un elefante. I sei saggi volevano conoscerlo, ma come avrebbero potuto essendo ciechi?
“Io lo so”, disse il primo saggio , “lo toccheremo”.
“Buona idea”, dissero gli altri ,”così scopriremo com’è fatto un elefante”.

I sei saggi cosi andarono dall’elefante.
Il primo saggio si avvicinò all’animale e gli toccò l’orecchio grande e piatto. Lo sentì muoversi lentamente avanti e indietro, producendo una bella arietta fresca e disse: “L’elefante è come un grande ventaglio”.
Il secondo saggio invece toccò la gamba: “Ti sbagli. L’elefante è come un albero”, affermò.
“Siete entrambi in errore”, disse il terzo. “L’elefante è simile a una corda”. mentre gli toccava la coda.
Subito dopo il quarto saggio toccò con la mano la punta aguzza della zanna. ”Credetemi, l’elefante è come una lancia”, esclamò.
“No, no”, disse il quinto saggio “che sciocchezza!” , “l’elefante è simile ad un’alta muraglia”, mentre toccava il fianco alto dell’elefante.
Il sesto nel frattempo aveva afferrato la proboscide. “Avete torto tutti”, disse, “l’elefante è come un serpente!”.
“No, come una fune”.
“No, come un ventaglio”.
“Come un Serpente!”.
“Muraglia!”.
“Avete torto!”. “No ho ragione io!”.
I sei ciechi per un’ora continuarono a urlare l’uno contro l’altro e non riuscirono mai a scoprire come fosse fatto un elefante!

Paul Watzlawick (autore, tra gli altri, del famoso volume Pragmatica della comunicazione umana) ha detto che “la credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni”. Ritengo che questa parabola metta bene in evidenza il concetto della “assoluta” relatività delle nostre percezioni. Esserne consapevoli è il primo passo per la loro gestione efficace…


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